Vulcano Etna
La notizia circolava già da tempo, ma adesso è divenuta ufficiale: l’Etna, il vulcano più grande d’Europa e tra i più attivi al mondo è stato proclamato patrimonio dell’umanità, entrando a far parte della lista stilata dall’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura). L’annuncio è arrivato il 21 giugno, durante la riunione annuale dell’apposito comitato, questa volta tenutasi in Cambogia: <<L’Etna – si legge nel documento ufficiale – è uno dei vulcani più emblematici e attivi del mondo. E’ il più importante in Europa, con un’attività conosciuta da almeno 2.700 anni. Ha una delle storie documentate di vulcanismo tra le più lunghe dell’umanità. I crateri della vetta, i coni di cenere, le colate laviche, le grotte di lava e la depressione della valle del Bove ne fanno una destinazione privilegiata per la ricerca e per l’istruzione>>. Scrive ancora l’Unesco: <<L’Etna continua a influenzare la vulcanologia, la geofisica e altre discipline della Terra. La sua notorietà, la sua rilevanza scientifica e i suoi valori culturali e pedagogici sono d’importanza mondiale>>. La zona classificata come patrimonio dell’umanità fa parte del Parco dell’Etna, inaugurato nel 1987. Il ministero dell’Ambiente ha accolto con entusiasmo la notizia: <<Un risultato importante che riconosce l’unicità del patrimonio naturale italiano, il valore delle politiche nazionali di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dal Parco dell’Etna e dal ministero dell’Ambiente, che nel gennaio 2012 ne ha patrocinato la candidatura>>. Anche il neosindaco di Catania, Enzo Bianco, ha voluto rimarcare il valore del momento storico: <<Si tratta di un importantissimo riconoscimento e va sottolineato come la decisione sia stata presa all’unanimità. E’ inoltre una straordinaria occasione per sviluppare il turismo in Sicilia e in particolare a Catania. Dovremo sfruttare questo evento e far diventare la città appetibile per il turismo naturalistico, ad esempio con lo sviluppo di sentieri percorribili in bicicletta>>.
La Sicilia non è nuova a questo tipo di apprezzamenti, essendo molti i siti inseriti nella lista dell’Unesco: l’Area Archeologica di Agrigento, la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, le isole Eolie e le città barocche di Catania, Caltagirone, Val di Noto, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli.
Ricordiamo che ilnostro vulcano si è formato nel corso dei millenni con un processo iniziato circa 600.000 anni fa. Al suo posto si ritiene vi fosse un ampio golfo. L’eruzione più lunga, a memoria storica, è quella del 1614. Il fenomeno durò ben dieci anni, coprendo 21 chilometri quadrati di superficie al di sopra dei centri abitati. Inoltre originò una serie di grotte laviche oggi visitabili, come la Grotta del Gelo e la Grotta dei Lamponi. Nel 1669 avvenne l’eruzione più famosa e distruttiva, che raggiunse e superò la città di Catania, spingendosi fino al Castello Ursino e creando oltre un chilometro di nuova terraferma. L’eruzione fu preceduta da un fortissimo boato e da un terremoto che distrusse il paese di Nicolosi. Poi si aprì una gigantesca fenditura, dalla quale fuoriuscì un’enorme quantità di lava che seppellì diverse zone del catanese, tra le quali San Pietro Clarenza, San Giovanni Galermo e Misterbianco. Nel dicembre del 1991 ebbe inizio la più lunga eruzione del XX secolo, durata 471 giorni.