Per molti di noi che hanno superato i trent’anni i ricordi dell’infanzia rimangono legati alle partitelle per strada, tirando calci a qualsiasi cosa rotolasse. Se mancava il pallone ecco tentare di far rotolare una lattina vuota, una bottiglia, addirittura un sasso, dentro una “porta” con due pietre come pali. Ci si dava i nomi del grandi campioni dell’epoca. Il più svelto a parlare gridava “io sono Maradona!”; poi c’era Van Basten, Pelè e così via, fino ad arrivare ai più noti portieri, quasi sempre Zenga e Tacconi. Si correva e si giocava per divertimento, ma non solo. In tutti c’era il mal celato sogno di essere visti e scelti da qualche “osservatore calcistico” di passaggio, possibilmente di una grande squadra, ma qualsiasi andava bene purché si fosse “scelti”.
Questo capitava davvero ed erano soprattutto le società partecipanti ai campionati provinciali a reclutare i piccoli prospetti per il futuro. Il risultato più importante di questa pratica non era la scoperta di grandi campioni, ma la possibilità di togliere dalla strada i giovani, dando loro un’educazione sportiva che li aiutasse anche a diventare uomini. Oggi tutto ciò sembra crollare sotto le macerie prodotte dalla parola “crisi” e purtroppo, cosa più sconcertante, non è solo il calcio ma tutto lo sport siciliano a rischiare il tracollo finanziario. Le promesse di finanziamenti contenute nelle leggi 18/86 e 31/84 non sono state mantenute e già molte società sportive, che su quei finanziamenti avevano basato i propri bilanci, sono state costrette a chiudere i battenti. Se non si troveranno presto soluzioni, altre le seguiranno ruota.
La proposta è quella di creare una nuova legge, ma la paura è che possa rivelarsi inadeguata a causa dei tempi stretti, e che possa finire per essere solo un “contentino” da parte del governo.
Più senso potrebbe avere ripristinare per il 2013 le vecchie leggi, rimandando al 2014 la discussione su una legge nuova, realizzata in modo da mantenere compatto il movimento sportivo siciliano ed evitando così il fallimento di altre attività sportive, importanti per il tessuto sociale della regione.