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Salve, sono Emmanuele Contrino e vi do il benvenuto sul mio sito personale.

Mi occupo di consulenza commerciale e giornalismo: due attivià più simili di quanto si possa immaginare. Navigando tra queste pagine  potrete trovare informazioni su di me, sulle mie esperienze professionali e un blog contenente alcuni articoli pubblicati sulle testate per le quali scrivo.

Buona fruizione

Esperienze Lavorative

Più desidero che qualcosa sia fatto, meno lo chiamo lavoro.

3Keys

2013-AttualeConsulente commerciale
Consulente di digital marketing per 3Keys

Sintesi

2012-AttualeGiornalista articolista
Giornalista articolista per la rivista Sintesi dell’Associazione Pegaso

La Sicilia

2012-2013Giornalista articolista
Giornalista articolista per il quotidiano La Sicilia

Gestione attività di field

2010-2010Field Manager
Operatore e Ricercatore presso la MRS – Marketing Research Service di Catania

Telemarketing

2008-2008Venditore
Venditore telefonico presso la società In Linea di Catania operante nel settore marketing.

Organizzazione Eventi

2005-2006Group Leader
Organizzare eventi per l’Associazione Dedalus di Acireale (CT).

Servizio Ambulanze

2002-2005Autista-Soccorritore
Autista e Soccorritore presso Misericorda San Leone di Catania.

Referenze

Dicono di me

 

Emmanuele è un qualificato articolista delle nostre Edizioni. Ruolo che ricopre con grande impegno e capacità professionale. - Prof. Franco D'Urbino - Direttore Responsabile dei periodici Sintesi e La Croce di Costantino

Emmanuele è una persona dotata di ottime capacità interpersonali ed è in grado di interagire molto bene con tutti i livelli di interlocutori. Attento alle opinioni degli altri, sa quando è il caso di parlare e quando è il caso di ascoltare. - Gianluca Molinaro / CEO at 3Keys

 

Skills

Le mie principali competenze sono legate al mondo della comunicazione scritta e verbale, quindi all’ambito delle relazioni interpersonali. La mia professionalità deriva da anni di studio e da esperienze maturate nel tempo.


Competenze Sociali
Public speaking
Dialettica
Gestione dello stress
Empatia


Competenze Tecniche
Editing
Elaborazione testi
Office
Time management
Tecniche di vendita
Basic life support

Istruzione

Master: FMS, Catania

2013-2013

Sicilia job Talent 2013 – Corso di formazione e preparazione alla vendita: “Vendere con successo. Pensa globale, agisci locale”

Il master si è sviluppato in 112 ore complessive presso lo stabilimento E.Ti.S. 2000 s.p.a. di Catania.
Organizzato da Gruppo Focus Management School in collaborazione con PK Publikompass s.p.a., Domenico Sanfilippo Editore, iPress, MediaOnLine.
Gli argomenti trattati sono:

  • Tecniche di vendita
  • Fasi della vendita
  • Linguaggio verbale e non verbale
  • Gestione del Cliente
  • Gestione delle obiezioni
  • Argomento qualità/prezzo
  • AIDA & SPIN

Corso: Studio J.C.Cataliotti,
Reggio Emilia

2013-2013
Corso di Giornalismo calcistico organizzato da Cataliotti Foottball Workshop www.footballworkshop.it. In collaborazione con la Redazione di Calciomercato.com

  • Media e processo di comunicazione
  • Scrittura giornalistica
  • Informazione calcistica sul web
  • Norme sui regolamenti della FIGC e della FIFA

Laurea: Università di Catania

1999-2005
Laurea in Scienze della Comunicazione con voti 108/110 ottenuta presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Grazie ai miei studi ho potuto conoscere da vicino il mondo della comunicazione e di ciò che questo comporta:

  • Linguistica
  • Letteratura
  • Marketing
  • Pubblicità

Corso: Misericordia, Catania

2005-2006
Corso di Primo soccorso presso Misericordia San Leone di Catania

  • Basic Life Support

Contatti

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Informazioni di contatto

Email: info@emmanuelecontrino.it
Mobile: +39 3408715359

 

Informazioni

Attualmente giornalista per la rivista Sintesi e consulente commerciale per 3Keys

Sono nato a Catania il 27 maggio del 1980 e vivo attualmente a Catania.

Laureato in Scienze della Comunicazione presso la Facoltà di Lettere e FIlosofia di Catania, amo leggere e scrivere.

Interessi

Giornalismo: in particolare terza pagina, sport e medicina.
Consulenza commerciale: mediante un’accurata formazione, sviluppo sempre più le mie competenze.
New Media & Tecnologia: affascinato da internet e dal mondo delle nuove realtà digitali.

Lingue
  • Italiano – madrelingua
  • Inglese – medio
  • Spagnolo – medio
Hobbies

Cultore della letteratura distopica, amo il video editing, il cinema, il calcio e andare in mountain bike.

Sono automunito e possessore di patente B e A3 con cambio meccanico.

Il mio colore preferito è il rossonero!

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La distopia di Gaza – L’orrore dalla letteratura alla Palestina

GazaLa “storia”, da intransigente maestra, ci ha insegnato quanto pericoloso sia inseguire il desiderio di una società felice. Quell’istituzione sociale che per Thomas More e Tommaso Campanella rappresentava l’utopia, sembra inesorabilmente destinata a sfociare nel suo opposto: l’incubo di una vita senza libertà e piena d’orrore. L’incubo della “distopia”. Mentre la realtà ci pone di fronte a situazioni che assomigliano, più che mai, a distopie di orwelliana memoria, ci si chiede ormai da tanto, troppo tempo, se valga la pena sacrificare migliaia di vite in virtù del possesso di una striscia di terra di 360 chilometri quadrati, tra Israele ed Egitto, popolata da arabi, ma ufficiosamente posseduta e governata dallo stato dei discendenti di Davide. Proprio come in una distopia, tutto ha origine dalla guerra. Dopo il controllo dello stato britannico, nel 1947 le Nazioni Unite proposero che la zona entrasse a far pare del nuovo stato arabo. Così non fu, poiché la guerra arabo-israeliana isolò la striscia di Gaza dal resto della Palestina. L’Egitto, dopo l’armistizio del ’49, ne assunse il controllo, fino a quando Israele, prima nel ’56 (durante la crisi di Suez), e definitivamente nel ’67 (dopo la guerra dei sei giorni), ne prese il controllo amministrativo senza annetterla, ma esclusivamente con il potere militare. La distopia è già iniziata, perché religione e politica dettano le regole della spartizione del potere, ma il popolo muore per il conflitto armato che non si placa davanti e niente e nessuno. Dal 1994, grazie a Yasser Arafat, premio Nobel per la pace nel 1997, iniziarono gli accordi per la tregua dei conflitti che ricondussero, fino al 2007, il controllo della striscia nelle mani dei palestinesi. Il prezzo pagato dagli innocenti fu grande. Nel 2005, per vendetta nei confronti degli occupatori israeliani, furono bruciate sinagoghe, serre e coltivazioni. Tutti i coloni occupanti la striscia furono costretti, dal proprio governo, ad abbandonare le abitazioni. Risulta evidente come l’individualità dell’essere umano sia messa in secondo piano rispetto agli interessi, forzati, di un governo portato alla pace controvoglia e che pace continua a non avere. Arafat, l’uomo che di tale pace si fece garante, non raggiunse il suo scopo e nella memoria collettiva rimangono le ombre di un suo consenso agli atti di terrorismo a danno degli ebrei. E’ un eroe sconfitto. Dopo soli quattro anni, caratterizzati da raid aerei e bombardamenti indiscriminati sui civili, l’esercito israeliano tornò a marciare su Gaza. Oggi, nel 2012, si fa fatica a comprendere chi effettivamente controlli la striscia di Gaza. Incertezza scaturita da un potere politico che, nel concreto, dovrebbe appartenere alla Palestina, ma il realtà influenzato dal controllo territoriale, quasi assoluto (ad eccezione della zona sud, controllata dall’Egitto), dello stato d’Israele. Il popolo, in tutto questo, è vittima quasi silenziosa, attonita, terrorizzata dall’orrore dei missili che cadono quotidianamente tra la popolazione, senza vergogna, lanciati verso un qualsiasi autobus, palazzo, scuola. 360 chilometri quadrati di terra valgono tutto questo? Qualsiasi motivazione si voglia dare allo scempio protratto ai danni di uomini e donne, palestinesi o israeliani, nessuna rientra nei canoni della logica. Forse anche stavolta la letteratura ha superato la realtà e la guerra è un metodo per tenere sotto controllo le masse, soggiogate dal terrore. Intere generazioni abituate a vivere una normalità che per chiunque altro rappresenterebbe l’inferno in terra. Forse Orwell, Bradbury, Huxley, autori di romanzi perfettamente assomiglianti alla situazione qui raccontata, non avrebbero dubbi sull’esito: un’ultima guerra definitiva, che sancisca il potere. Purtroppo, o fortunatamente, non è così semplice. Qualsiasi intervento esterno, occidentale o orientale, rischierebbe di causare l’esplosione di un conflitto ben più ampio di quello finalizzato al controllo di un’esile striscia di terra e che costringe migliaia di persone, da troppi anni, a non poter pensare al proprio benessere, ma esclusivamente alla propria sopravvivenza.

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